Nell’anno 888 Rodolfo I. fondò il regno dell’Alta Borgogna, al quale apparteneva anche la contea del Vallese. L’ultimo sovrano dell’Alta Borgogna Rodolfo III. si trovava in una posizione molto difficile di fronte alla sua nobiltà bramosa di potere. Per questo motivo cercò di consolidare il suo potere vacillante innalzando i vescovi alla carica di principi, dal momento che gli ecclesiastici non erano così bramosi di potere come i nobili, non potendo trasmettere per eredità la carica e quindi non potendo fondare un potere familiare.

Nel 999 Rodolfo III. regalò la contea sul Vallese al vescovo Ugo di Sion e ai suoi successori. Da questo momento il capo ecclesiastico esercitò anche l’alto potere temporale.

Non avendo eredi Rodolfo III. dell’Alta Borgogna aveva regalato le sue terre poco prima della sua morte nel 1032 all’imperatore. Così il Vallese divenne parte dell’Impero Germanico e il vescovo divenne principe imperiale. Da qui in poi sottostava direttamente all’imperatore (immediatezza imperiale). Solo l’imperatore aveva il diritto di conferirgli la carica temporale e di investirlo con regalie.

Due secoli dopo il conte di Savoia riuscì a interporsi tra l’imperatore e il vescovo, potendo quindi investirlo con regalie (prima del 1224). Poiché il conte e il vescovo si trasmettevano reciprocamente certe proprietà, si arrivò a una reciproca investitura.

Il conte Pietro II. volendo metter fine alle permanenti liti tra i suoi sudditi occupò le proprietà vescovili di Martinach e Ardon/Chamoson e costrinse Heinrich von Raron nel 1260 a un contratto di permuta. Il vescovo rinunciò alle grandi proprietà terriere al di sotto del Morge. Il conte in cambio gli cedette le sue proprietà nella parte superiore della regione. Così si creò un confine chiaro. Ma otto anni dopo il successore di Pietro revocò nuovamente il contratto.

 
Letteratura: Walliser Geschichte, Bd. 1+2, Arthur Fibicher