Damüls
Nel cuore del Vorarlberg si trova Damüls. La colonia di tipo sparso, estesa a una quota alta tra i 1300 fino a 1700 m, è formata dai tre appezzamenti dell’alto Damüls, Uga e Schwende. Sul nome Damüls esistono due interpretazioni.
Nel documento più vecchio esistente del 1382 si incontra il nome Tumuls, probabilmente dal latino tumul = colle. Nel 1436 viene scritto Damüls e nel 1456 Damulc.
In un documento di indulgenza del 1500 si trova una variante piutttosto sporadica “Ufi dem Mulcz”. Mulcz è una parola romanza, affine al latino mulger = mungere. “Ufi dem Mulcz” potrebbe quindi significare sull’alpe da mungitura, cosa che corrisponderebbe ampiamente alla realtà.
Toponimi sporadici pre-germanici come Trischta, Bregez e Portla fanno pensare che Damüls fosse sfruttata già precedentemente come zona di caccia e di alpeggio. La colonizzazione permanente però è sicuramente l’opera di Walser originari del cantone svizzero del Vallese, che è da considerare in relazione con quella della valle Laternser.
Il fondamento della colonia walser consiste in un contratto del 1313. I conti Rodolfo e Berchtold di Montfort/Feldkirch infeudarono l’alpe Ugen ai walser Thomas e Jakob Bondt, “figli di Walter di Tannen”, a Heinrich Vogel d Bont, a Jakob di Nifesinen e a suo figlio Walter, per un interesse annuale (Martinizins) di due chili di monete di Costanza. L’infeudamento accadde contemporaneamente a quello di Bonacker/Außerlaterns ad altri Walser.
Tredici anni più tardi, il 16.6.1326, ebbe luogo un altro infeudamento mediante il conte Ulrich di Montfort in accordo con suo fratello Rodolfo. Otto Walser ottennero „l’allb Tamuls” in affitto ereditario. Le persone del feudo erano per lo più le stesse persone nominate nel primo documento del 1313; in parte i loro discendenti. Da questi coloni walser discende per gran parte non solo la popolazione di Damüls, ma anche quella di Fontanella e altri luoghi del Großen Walsertal. Anche nella Bregenzerwald una non piccola parte della popolazione discende dai Walser, come si può dedurre dai nomi delle famiglie. Naturalmente ci fu anche un’ immigrazione in senso inverso.